Mettere a dimora le conifere
Come e quando farlo
Le conifere sono piante di cui fanno parte circa 50 generi e circa 600 specie. La maggior parte delle specie di conifere sono sempreverdi, il che significa che mantengono la maggior parte delle foglie durante tutto l’anno. Tuttavia, alcune specie di conifere (come il larice) sono caducifoglie, nel senso che perdono tutte le foglie durante l’autunno.
In genere le caratteristiche delle conifere sono uguali per tutte le specie: la pianta è contraddistinta da un fusto legnoso e da foglie dalle dimensioni piccolissime, prevalentemente aghiforme.
La coltivazione di queste piante non è per nulla impegnativa: con alcune accortezze, tanta buona volontà e costanza, è possibile ottenere i risultati sperati.
L’unica cosa è che queste piante crescono lentamente, impiegando anni per raggiungere la versione adulta; 10 anni circa è infatti il tempo medio impiegato da una conifera per raggiungere la sua piena altezza.
La messa a dimora
Le stagioni più indicate per il trapianto delle conifere sono l’autunno e la primavera.
Bisogna sempre preferire piante di piccole dimensioni in quanto si adattano meglio al nuovo terreno.
Viceversa, optando per arbusti grandi, si conseguirà subito l’effetto finale.
La scelta della specie e della varietà dipende dalle dimensioni del giardino e dallo spazio a disposizione, tenendo presente quello che occuperà la pianta una volta diventata adulta.
Tipici esempi di conifere sono il cipresso, il pino, il cedro e l’abete. Per chi ha uno spazio ridotto, ma vuole comunque avere un angolo di conifere, può puntare sulle varietà nane. Le più comuni sono il ginepro, la thuja, il pino mugo, il taxus e il cipresso di Lawson.
Come mettere a dimora le conifere
Le conifere devono essere inserite in buche di dimensioni adeguate (non meno di 80×80 cm) e con una profondità di almeno 80 cm. Una volta preparata la buca, eliminare i sassi o altro materiale presente e stendere sul fondo uno strato di 6-8 cm di terriccio universale integrato ad argilla espansa.
Se le radici delle conifere sono avvolte da un telo di juta occorre toglierlo. Poi collocare la zolla nella buca in modo che il colletto sia a livello del terreno. Riempire la buca con il terreno di scavo e comprimere in seguito con i piedi la terra intorno alle radici. infime, annaffiare: occorrono circa 30 litri di acqua per esemplare.
Attenzione! Le piante devono essere collocate alla giusta distanza dal confine del terreno, dagli edifici e dagli altri elementi circostanti. Infine prestare attenzione alle caratteristiche del terreno d’impianto: anche se queste piante si adattano bene a terricci molto poveri, bisogna evitare quelli troppo pesanti oppure troppo ricchi di calcare che possono provocare ingiallimento del fogliame. Le conifere, infatti, prediligono terreni con pH acido come i rododendri, le azalee, le magnolie, gli oleandri, ecc.
Quando le piante sono adulte la concimazione è indispensabile, soprattutto se coltivate in terreni alcalini o se sono utilizzate a siepe e quindi sottoposte a potature frequenti. Concimare da marzo fino a luglio (una volta al mese) e riprendere una volta a settembre e una a ottobre con concimi appositi granulari da distribuire alla base della pianta.